L'augurio del Dirigente Scolastico


Alle Studentesse e agli Studenti

 Alle Docenti e ai Docenti

A tutto il Personale ATA

Alle Collaboratrici e ai Collaboratori scolastici

Alla Direttrice Servizi Generali Amministrativi

 

Primo giorno di scuola

Ed eccoci allora al primo giorno di questo nuovo anno scolastico,  magari un po’con la sensazione di essere presi anche questa volta in contropiede: chi ancora sospeso nel congedo dall’estate, chi tra le tante incombenze per far sì che tutto sia pronto e possa cominciare…

Iniziamo distribuiti su tre Sedi, nella fiducia tuttavia che i mesi futuri possano vedere la conclusione dei lavori nella Sede Centrale e riportarci negli spazi che sono tutt’uno con la storia e l’identità del nostro Liceo; ringrazio il Personale, la Segreteria, i Docenti che hanno  lavorato nelle scorse settimane per rendere comunque la scuola organizzata, pulita e accogliente.

Chiedo a tutti comprensione e pazienza per i disagi che inevitabilmente ci accompagneranno ancora.

Desidero condividere con voi una riflessione tratta da un recente saggio che, al di là degli impacci e delle fatiche quotidiane, vorrei ci richiamasse continuamente al compito alto che ci è proprio;  possa essere di augurio al lavoro, all’impegno, al tempo che ci attendono.

E se il destino del sapere è la resa alle macchine o, come si dice più comunemente oggi, alla tecnologia, l’individuo umano che cosa deve sapere? Certo, dovrà imparare a costruire le macchine e a farle funzionare, e a smaltirne i resti quando queste saranno diventate obsolete, e procurare materiali con cui costruirne di nuove. Insomma, tutto per le macchine, con l’idea certo, che le macchine siano fondamentali, siano l’unica cosa veramente utile, quella che risolve tutto… E del resto? Dei bisogni non immediati, delle necessità non pratiche e non evidentemente materiali, ma non per questo meno urgenti? Del cosiddetto spirito? Della memoria, dell’immaginazione, della creatività, della profondità, della complessità? E delle grandi domande, come: dov’è cominciato tutto e quando, dove vado, chi sono io, chi sono gli altri, che cos’è la società, che cos’è la storia, che cos’è il tempo, che cos’è il linguaggio, che cos’è una parola, che cos’è la vita umana, che cosa sono i sentimenti, chi è lo straniero, cosa ci faccio qui, che cosa dico quando dico, che cosa penso quando penso, che cos’è il significato? Dell’interpretazione, insomma? Perché senza interpretazione non c’è libertà, e senza libertà non c’è felicità, e si subisce qualunque cosa, perfino il nostro buon umore, e si diventa schiavi della politica e del mercato, e si sentono finti bisogni, bisogni creati da logiche e disegni che nulla hanno a che vedere con le nostre persone”.

(da Nicola Gardini,  Viva il Latino. Storie e bellezza di una lingua inutile).

Buon Anno Scolastico!

Il Dirigente Scolastico

Roberto Fattore

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Pubblicato il 12-09-2017