Ultimo giorno di scuola
Circ. n°526 Verona, 7 giugno 2025
Alle Studentesse e agli Studenti
Classi Ultima Annualità
Liceo Classico e Linguistico
Oggetto: Ultimo giorno di scuola
Leggo con Voi, in quest'ultimo giorno di scuola, una poesia in dialetto veneziano tratta dal libro Istà (Estate) del poeta Andrea Longega.
A qualcuno forse potrà suggerire attesa, ad altri magari già nostalgia, a tutti penso possa dire – in una lingua ormai persa e così evocativa - un desiderio di luce e di giornate più lente e distese.
È il mio augurio a tutte e tutti Voi, assieme ad un saluto affettuoso e grato per l'impegno e il lavoro che abbiamo condiviso in questo impegnativo anno scolastico.
Buona estate!
Kolimbàri, Creta
Eco quelo che volevo tornar a veder:
el sol, nel momento preciso
che ‘l sparisse da drìo al costón
che in sìma, par un fìà, resta na luce
come de un corpo risorto
e qua sóto, da la tera
co la so ombra conquistada,
tornar a sentir i odori che crésse
de legno e de timo brusai
e forse xe questo che intendémo
co disèmo “deventar grandi”:
aver ricordi beli (e par questo sicuri)
che deventa na scusa
par no méterse più a rischiar el cuor
in un posto nòvo.
Ecco quello che volevo tornare a vedere: / il sole, nel momento esatto / in cui sparisce dietro il costone / che sulla cima, per un po’, resta una luce / come di un corpo risorto / e qui sotto, dalla terra / con la sua ombra conquistata, / tornare a sentire gli odori che si intensificano / di legno e di timo bruciati // ed è forse questo che intendiamo / quando diciamo “diventare grandi”: / avere ricordi belli / (e per questo sicuri) / che diventano una scusa / per non mettersi più a rischiare il cuore / in un posto nuovo.
Il Dirigente Scolastico
Roberto Fattore
Pubblicato il 08-06-2025