Riconoscimento all'archivio storico


La Regione Veneto in data 18 dicembre 2015, dopo un’ispezione coordinata dal Dipartimento dei beni culturali del Veneto, ha riconosciuto l’archivio storico del Liceo classico Scipione Maffei come patrimonio di interesse rilevante per la città e il suo territorio. Questo riconoscimento rappresenta un importante risultato per il nostro Liceo perché il patrimonio delle memorie archiviate nella nostra scuola sono una fonte primaria di storia e possono essere utilizzate nell’ambito di una strategia formativa della conoscenza dei ragazzi attraverso la valorizzazione del documento nel lavoro didattico.

Il composito materiale in esso contenuto è “un insostituibile serbatoio di memoria storica” e può rappresentare una tessera di quella grande rete di documenti che permetta un sistema di relazioni fra tutti i beni culturali del nostro territorio. Al link www.regione.veneto.it/web/cultura/archivi è visitabile la pagina dedicata al nostro archivio storico. Per informazioni rivolgersi amanuela.tommasi@liceomaffeivr.it 

Non bisogna inoltre dimenticare che gli archivi scolastici sono entrati a pieno diritto fra le fonti storiografiche non solo di chi vive nella scuola, insegnanti e studenti, ma anche di studiosi e specialisti. L’archivio riconferma quindi il suo ruolo di luogo della memoria, nel senso che è una sedimentazione di aspetti pubblici e aspetti privati della storia dell’istruzione, un laboratorio di memorie plurime e complesse, in cui si scoprono permanenze e discontinuità. Uno degli obiettivi che la nostra scuola oggi si pone è dunque anche quello di dare strumenti agli studenti per costruire memoria, per conoscerne i limiti, ma anche l’apporto di situazioni ed emozioni, di piccole storie e di grande esperienza umana, che le fonti di memoria garantiscono alla ricostruzione storica complessiva. Ne sono testimonianza le varie iniziative messe in campo negli ultimi tempi: dalla realizzazione di pubblicazioni che si sono avvalse del materiale archivistico, alla realizzazione di forme di alternanza scuola/lavoro con l’Archivio di Stato o quello dell’Istituto veronese per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea; dalla futura mostra sulla Grande Guerra al contributo per tesi universitarie. Proprio questi ultimi aspetti rappresentano una dinamica di apertura al territorio locale nell’ottica di un servizio culturale condiviso e finalizzato anche alla più ampia fruibilità da parte dei cittadini.

L’archivio, alla cui organizzazione hanno contribuito negli anni il prof. Emanuele Luciani e, successivamente, il prof. Giulio Modena, è conservato in una stanza al secondo piano del palazzo sede del Liceo ed è formato da 255 buste e da circa 300 registri. La documentazione testimonia la lunga storia dell’istituto a partire dalla fondazione (1807). Oltre al materiale scolastico e amministrativo sono conservati i verbali dei consigli dei professori (gli attuali collegi docenti) che rappresentano una spia preziosa per leggere e indagare dal punto di vista storico i dibattiti, il modo di sentire e i cambiamenti vissuti negli ultimi due secoli. Ma le carte ci presentano anche squarci di vita quotidiana: accanto al materiale propagandistico che, a seconda della situazione politica, il Ministero inoltra alla scuola per amplificare i messaggi ideologici, sono conservate le lettere delle famiglie, i biglietti amorosi sequestrati agli studenti, le relazioni scritte di fine anno scolastico, i materiali prodotti da generazioni di studenti che sono passati in queste aule. Non meno importanti i carteggi fra Liceo e istituzioni pubbliche (Comune, Provincia, Questura, Prefetto, Podestà, Esercito e Ospedale militare). Un panorama di rapporti e relazioni umane, codificate, emozionali, didattiche che rappresentano uno strumento di approfondimento e indagine.

Pubblicata il 18-02-2016